top of page

Triduo per la Commemorazione della Passione, Morte e Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo 2020

Mercoledì 8 aprile 2020 alle ore 19.30, presso i giardini di Abbey House, si è svolta la Celebrazione Capitolare Ecumenica della Parola con la drammaturgia della Cena del Signore che ha inaugurato il triduo pasquale alla Christiana Fraternitas.


L'intero triduo è stato moderato dal Rev. mo Padre Abate dom Antonio Perrella. Tutte le Celebrazioni si sono svolte senza fedeli e con la sola presenza dei ministri così come disposto dal Ministero dell'Interno (Affari dei Culti) rispettando le disposizioni dei DPCM. I tre momenti di preghiera sono stati trasmessi in diretta sia sulla Pagina Facebook sia sul canale YouTube della Comunità.



Mercoledì 

Qui sotto qualche scatto recuperato dai video della Celebrazione "Una Passione per tutti" di Mercoledì 8 aprile. L'omelia dell'Abate potrete trovarla nei post precedenti.






Venerdì

Venerdì 10 aprile si è svolto un percorso meditativo sulla Passione del Signore dal tema: "Tutti sotto la stessa Croce". Il percorso comprendeva dieci tappe del racconto della Passione con delle meditazioni scritte per la circostanza dal nostro Abate dom Antonio. Nella preghiera sono intervenuti fratelli e sorelle in Cristo di diverse denominazioni cristiane per leggere in videochiamata un passo della Scrittura.

Incoraggiante e di grande consolazione spirituale è stata l'introduzione e il saluto, in videochiamata, di Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Heinz Lederleitner, Vescovo d'Austria per la Chiesa Veterocattolica della Unione di HUTRECHT.


Ecco le prole del Vescovo Heinz:

Oggi ci troviamo in una situazione di tribolazione, che possiamo descrivere così: Da una parte siamo separati e dall' altra uniti. Per me questo è la situazione quotidiano di un credente: La fede ci unisce con Dio e il dubbio crea una separazione. Come esseri umani non possiamo vivere senza dubbi.

Nel grido di Gesù "Dio mio Dio mio perché mi hai abbanonato!" lui si unisce con i nostri dubbi, forse forti in questo periodo della pandemia universale.

Poniamo davanti a Dio tutti nostri pensieri e il nostro cuore come fraternitas e uniamoci in preghiera. Saluto voi tutti con abbraccio fraterno e amichevole.


+ Heinz Dr. Lederleitner

Bischof der Altkatholischen Kirche Österreichs


Molto suggestiva la tappa della morte del Signore allorquando l'Abate depone l'anello abbaziale e si prostra in adorazione.

Perchè l'Abate ha deposto l'anello? Lo spiega brevemente il nostro novizio fr. Emiliano Galeone:

“Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei”

L’amore del Padre per l’umanità ha spinto il Figlio di Dio a svuotarsi di tutto pur di riconquistare l’uomo creato ad immagine sua. Questo amore totale è un legame forte ed indissolubile la cui fedeltà nasce dalla natura stessa di Dio. Egli è lo sposo fedele che ama la Chiesa sua sposa. E questo amore è stato la scala che ha fatto salire Cristo fin sulla croce per dimostrare quanto ama la sua sposa nonostante le sue fragilità e infedeltà. In molte culture l’amore dato e condiviso si esprime nel segno visibile dell’anello. Dalla forma circolare esso ricorda l’infinito, il per sempre, la fedeltà.

Anche l’anello portato da diversi ministri cristiani che accolgono la vocazione di essere il riflesso imperfetto del Buon Pastore, l’anello è il simbolo di quel matrimonio tra Cristo sposo e la Chiesa sua sposa.

In questo giorno riviviamo quello che nel Vangelo Gesù disse: “verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno”. Oggi la Chiesa sposa è rimasta digiuna del suo sposo, del suo amore. Ed è per questo che ora l’Abate come segno eloquente di questo digiuno deporrà l’anello ai piedi della croce. L'Abate, infatti, per la Comunità monastica egli tiene il posto di Cristo (cf Benedetto da Norcia - Regola, cap.II).

Con questo gesto si vuole esprimere non la privazione, seppur temporanea, dell’amore di Cristo. Ma la sua necessità al punto tale che senza di esso l’uomo non vivrebbe nella gioia. E’ un gesto che diventa voce di supplica: “Non ci abbandonare Signore, senza di te siamo perduti” E’ un gesto che riconosce che l’unico amore fedele che vince la morte è soltanto quello di Cristo e a lui appartiene questo anello.

In quel gesto l’Abate, e con lui tutta la porzione di Chiesa che lo accompagna, riconoscono che solo l’Amore di Cristo che fino alla morte ama è il vero amore dello sposo fedele. Il silenzio che accompagna questo gesto è eloquente e mentre tutti noi insieme all’Abate deponiamo il segno della sponsalità ai piedi dell’amore vero riconosciamo che solo lui “è degno di ricevere la potenza, la ricchezza, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode” perché “è stato immolato ad ha conquistato a Dio, con il suo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione”. Lo sposo non ci è stato strappato, lo sposo ha volutamente dato la sua vita. Allo sposo non è stata sottratta la vita, ma la sua morte ha dato a tutti la vita. Lo sposo non ha lasciato la sua sposa perché la ama e “l’amore non avrà mai fine”.





Sabato

"Una Risurrezione per tutte!". Nella Commemorazione della morte del Signore la preghiera si concluse con l'erezione di un muro che voleva significare la pietra del sepolcro. Così nella Veglia per l'annuncio di Pasqua la preghiera ha avuto inizio proprio dinanzi al muro. Si sono alternate sette piccole letture, tratte dalla Scrittura, a delle orazioni. Dopo ognuna di queste venivano portate vie le pietre del "sepolcro" dietro alle quali vi era il fuoco nuovo, dal quale è stato acceso il Cero pasquale, e l'immagine del Crocifisso risorto.


Le sette letture e preghiere del lucernario


1) Liberaci dalla violenza sul creato (cf Gen 1,1-2-2)

Lettore: «E Dio vide ciò che aveva fatto: ed ecco era cosa buona»

Abate: Dio onnipotente ed eterno, spezza la pietra tombale dello sfruttamento del creato, rimuovi il macigno dei cuori che porta l’uomo a farsi dominatore e distruttore dell’opera delle tue mani, che tu invece ci hai donato come meraviglia di cui godere.

Tutti: Amen.


2) Liberaci dall’egoismo (cf Gen 22,1-18)

Lettore: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente»

Abate: Dio di tenerezza infinita, tu hai risparmiato Isacco, il primogenito di Abramo, ma non hai risparmiato il tuo Unico Figlio Gesù, per la nostra salvezza. Frantuma la pietra dell’egoismo che tutto schiaccia e sacrifica per il personale tornaconto.

Tutti: Amen.


3) Liberaci dal sopruso che rende schiavi (cf Es 14,15-15,1)

Lettore: «Sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri»

Abate: Dio fedele, che con mano potente e braccio teso hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù d’Egitto, riscatta gli schiavi di oggi. Rimuovi dalla vita degli uomini le pesanti schiavitù culturali, sociali, economiche e religiose che li piegano e non consentono loro di alzare lo sguardo e di vivere nella gioia della libertà.

Tutti: Amen.


4) Liberaci dalla paura di amare e lasciarci amare (cf Is 54,5-14)

Lettore: «Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace, dice il Signore che ti usa misericordia»

Abate: Liberaci dalla paura di amare e di lasciarci amare. Liberaci dalle infedeltà, che distruggono i cuori, dalle menzogne che uccidono la fiducia. Ricorda a tutti noi che è solo nell’amore che la vita diventa vera e che aprire il proprio cuore non è debolezza, ma forza e grazia, perché rinnova la vita.

Tutti: Amen.


5) Liberaci dalla paura della tua sapienza (cf Is 55,1-11)

Lettore: «Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri».

Abate: Dio dell’alleanza e della pace, rotola le rocce che non ci fanno gioire della tua sapienza, gli ostacoli di accesso alla cultura per tutti, le limitazioni alla libertà di espressione, gli impedimenti posti ai più semplici di migliorare le loro condizioni di vita.

Tutti: Amen.


6) Liberaci dall’orgia dei gaudenti (cf Bar 3,9-15.32-4,4)

Lettore: «Impara dov’è la prudenza, dov’è la forza, dov’è l’intelligenza, per comprendere anche dov’è la longevità e la vita, dov’è la luce degli occhi e la pace»

Abate: Dio glorioso, che sei la stella polare del cammino dei tuoi figli, poni un limite all’orgia dei gaudenti. Piegati ancora sui poveri, sugli oppressi, sugli esclusi e gli emarginati e rinnova di nuovo la faccia della terra con il riscatto degli ultimi. Rimuovi la pietra da quel sepolcro che è la vita di quanti dagli uomini vengono tenuti in schiavitù e morte esistenziale.

Tutti: Amen.


7) Donaci un cuore di carne (cf Ez 36,16-17a.18-28)

Lettore: «Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne»

Abate: Dio di tenerezza, i cuori si sono induriti per le ferite e le delusioni, per l’egoismo e la cupidigia. Spezza le pietre di amore confuso con possesso, di legame frainteso con dominio. Infrangi tu le nostre corazze impenetrabili e ridonaci cuori pulsanti di amore e di vita.

Tutti:Amen.


Dopo il lucernario, si è acceso il Cero pasquale simbolo della luce del risorto che squarcia le tenebre della morte e del mondo. Il ministro allora ha dato l'annuncio della risurrezione cantando l'Exultet.


L'omelia dell'Abate potrete trovarla nei post precedenti di questo sito.




Cristo è risorto!

È veramente risorto!

Alleluja! Alleluja! Alleluja!

Comentarios


bottom of page