top of page

I° giorno del triduo per il III Anniversario di Fondazione e preghiera per l'unità dei cristiani

Martedì 21 gennaio 2020, presso la Casa d'Amministrazione, si è aperto il triduo per il III Anniversario di Fondazione della Comunità Monastica Ecumenica Christiana Fraternitas.


Alle ore 20:00 l'Abate Antonio ha incontrato le famiglie dei monaci e delle monache della Comunità per un momento di conoscenza e approfondimento sul carisma e  la spiritualità della Comunità. È seguita poi un'agape fraterna, al termine della quale c'è stata la Celebrazione della Compieta. È stato molto bella e suggestiva la preghiera per l'unità dei cristiani fatta insieme a pastori  membri di diverse Chiese cristiane.




La meditazione del nostro Reverendissimo Padre Abate dom Antonio Perrella


Dal libro dei Proverbi (2,1-9)

Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza, se appunto invocherai l’intelligenza e chiamerai la saggezza, se la ricercherai come l'argento e per essa scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio, perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca esce scienza e prudenza. Egli riserva ai giusti la sua protezione, è scudo a coloro che agiscono con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e custodendo le vie dei suoi amici. Allora comprenderai l'equità e la giustizia, e la rettitudine con tutte le vie del bene.



Cari fratelli e sorelle, amici ed amiche,

stiamo celebrando la Compieta, che porta nel suo nome il senso del compimento. Nella tradizione spirituale monastica la compieta è l’immagine della sera della vita, allorquando tutto è compiuto (Gv 19,30), ogni cosa è stata fatta, quando ciascuno di noi con l’apostolo potrà dire: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno» (2Tim 4,7-8).


In questa cornice di lode e di significato, abbiamo ascoltato il testo tratto dal libro dei Proverbi, che ha ispirato il nostro Padre Benedetto nella stesura della Regola, a cui ispiriamo e da cui lasciamo guidare la nostra vita, come da una traduzione della parola stessa di Gesù. «Ascolta, figlio mio, gli insegnamenti del maestro e apri docilmente il tuo cuore; accogli volentieri i consigli ispirati dal suo amore paterno e mettili in pratica con impegno» (Benedetto da Norcia, Regola, Prologo).


Questa preghiera, il testo biblico, la reinterpretazione che Benedetto ne dà, tutto questo assieme ci ricorda il senso di tutta la nostra vita, che non è cercare il nostro successo, non solo la nostra realizzazione umana o professionale, ma è cercare Dio e la sua presenza di amore dentro di noi ed in tutto ciò che ci circonda. La vita del monaco è una costante ricerca della scienza di Dio, ovvero quella sapienza del cuore che ti dà la certezza di essere in un costante cammino in cui il Signore diventa realmente e concretamente il centro della tua vita: «Nulla anteporre all’amore di Cristo» (Benedetto da Norcia, Regola 4,21; 72,11).


Tendere l’orecchio alla sapienza, nel nostro cammino di ricerca, vuol dire anche un’altra cosa: cercare dentro di noi i semi della santità di Dio lì dove Lui li ha posti, li ha seminati. Non si tratta, cioè, di “diventare santi” come se questo significasse diventare diversi da ciò che siamo e costruire una personalità che ci viene dall’esterno e non è nostra. Si tratta, piuttosto, di entrare nel profondo di noi stessi, scorgere, dissotterrare i semi che Dio ha piantato in ciascuno di noi e far germogliare quei semi. È ciò che l’apostolo ci invita a fare quando afferma: Non spegnete lo Spirito! (1Tes 5, 19). Tutto è già in noi, grazie all’amore gratuito di Gesù: dobbiamo scoprirlo e lasciarlo vivere e fruttificare.

Se rileggiamo tutta la nostra vita personale e comunitaria, ci accorgiamo che lontano dalla sapienza di Dio gli eventi e le vicende difficilmente hanno senso. Se, invece, custodiamo ogni cosa nel nostro cuore e la teniamo insieme nel progetto di amore che Dio ha su di noi, allora anche i pezzi più difficili sembrano collocarsi ordinatamente e tutto segue un corso, un progetto, un cammino.


Perché ciò possa realizzarsi, però, è necessario che nessuno si stanchi di camminare, che ciascuno di noi – nello spirito della Regola – senta di essere continuamente un discepolo in cammino, dietro al Maestro, l’unico Maestro, nella compagnia dei fratelli e delle sorelle, che sono il nostro sostegno, oltre che compagni di viaggio. Amen. 



La preghiera per l'unità dei cristiana

fatta da quattro membri di Confessioni cristiane diverse.

I testi delle preghiere sono stati tratti dal direttorio divulgato per la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani 2020. Ciascun pastore, dopo aver pregato, ha preso la luce dalla lampada collocata sotto l'icona di Pietro e Paolo (ormai emblema dell'ut unum sint) per poi accendere un cero posto accanto alla Parola di Dio. Le preghiere sono state quattro per la presenza di quattro confessioni cristiane alla preghiera. 



O Dio del perdono,

liberaci dalle dolorose memorie del passato,

che feriscono la nostra comune identità cristiana.

Guidaci verso la riconciliazione

cosicché, per la potenza dello Spirito Santo,

possiamo vincere l’odio con l’amore,

la rabbia con la gentilezza, e il sospetto con la fiducia.

Te lo chiediamo nel nome del tuo amato Figlio, nostro Fratello, Gesù. Amen.



O Dio amorevole,

il tuo Figlio Gesù Cristo ha spezzato il Pane e

condiviso il Calice con i suoi amici la vigilia della sua Passione.

Fa’ che possiamo crescere insieme nella comunione

seguendo l’esempio dell’apostolo Paolo e dei primi cristiani.

Donaci la forza di istaurare relazioni di compassione, solidarietà

e armonia. Te lo chiediamo, per la potenza dello Spirito Santo,

nel nome del tuo Figlio, che ha dato la sua vita perché noi potessimo vivere. Amen.



O Dio dell’orfano, della vedova e dello straniero,

istilla nei nostri cuori un profondo senso di ospitalità.

Apri i nostri occhi e i nostri cuori quando Tu ci chiedi di nutrirti, di vestirti e di visitarti.

Fa’ che le nostre chiese si adoperino attivamente

a porre fine alla fame, alla sete, alla solitudine,

e a superare le barriere che impediscono di accogliere tutte le persone.

Te lo chiediamo nel nome del tuo Figlio, Gesù, che è presente nel più piccolo

dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. Amen.


O Dio onnipotente,

ci rivolgiamo a te con cuore contrito; nella nostra sincera ricerca della tua verità

purificaci dai nostri giudizi temerari sugli altri,

e guida le chiese a crescere nella comunione.

Aiutaci ad abbandonare i nostri timori

così da poter comprendere meglio gli altri e gli stranieri che sono tra noi.

Te lo chiediamo nel nome dell’Unico Giusto,

il tuo amato Figlio Gesù Cristo. Amen.




Comments


bottom of page