Sabato 14 dicembre 2019, tramite le vie brevi dei social, Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Heinz Lederleitner (Vescovo per l'Austria della Chiesa Veterocattolica dell'unione di UTRECHT) invia al Reverendissimo Padre Abate dom Antonio Perrella il suo messaggio di auguri per l'Avvento e il Natale che condividiamo con tutti e tutte voi.
Caro Abate Antonio,
esprimendo mio sentimento amichevole e fraterno alla Christiana Fraternitas ti invio questo messaggio in occasione della domenica gaudete.
Non c’è Avvento senza gioia e luce, per me la Christiana Fraternitas è una forma di vita evangelica che cerca sempre di portare luce e gioia a tutti cristiani e uomini di buona volontà.
La domenica della gaudete ci invita a meditare sulla testimonianza della gioia. la saggezza della liturgia ci educa e ci ispira, con Giovanni Battista, la traiettoria dell’interpretazione, che non può essere che quella della gioia e della luce. Non c’è Avvento senza gioia e luce, e anche la fatica di preparare la strada al Signore che viene non può che essere che ascesi nella gioiosa.
La certezza del profeta: Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio”, l’invito dell’apostolo: state sempre lieti, in ogni cosa rendete grazie e l’esultanza di Maria: l’anima mia magnifica il Signore, solo le parole esprimono tutta la gioia perché questi personaggi hanno davvero incontrato Dio.
La gioia cristiana vince la noia, lo sconforto e la delusione, non tanto con una facile allegria da buontemponi, ma nella misura in cui proclama il Vangelo della liberazione, e della cura che fascia cuori spezzati (cf Is 61).
Nel Vangelo secondo Giovanni (organizzato come un lungo processo dove Gesù, è l’imputato, ha bisogno di testimoni per difendersi dagli avversari), il primo testimone della Luce è il Battista, che punta l’indice verso Gesù, e definisce se stesso in vista di Lui: Chi sei tu? Io non sono il Cristo; io sono voce. Giovanni è qui figura dell’Antico Testamento e di tutta la Scrittura, in quanto voce in cui risuona la Parola. Tutta la Scrittura infatti non è Cristo, ma ne costituisce la voce, che non parla che di Cristo, annunciando che la salvezza vicina. La riprova è che il Battista si definisce con la Scrittura stessa, tanto è ad essa è sottomesso.
La figura del Battista non può non provocare la Chiesa: anzitutto la figura del predicatore, perché non soffochi la Parola nella catechesi, perché diminuisca così che Cristo cresca. In secondo luogo, la Chiesa deve essere tutta testimoniale: noi siamo gli ultimi testimoni di Cristo, discepoli di ogni tempo, chiamati a diventare testimonianza vivente di Colui che riscatta dal buio.
Come e dove dunque essere più luminosi, come essere profeti in questo mondo di Colui che è già in mezzo a noi?
Saluti a te e a tutti coloro che seguono e sono in contatto con l'Ordine Monastico Ecumenico Christiana Fraternitas.
Vi auguro buon Natale nello spirito di Cristo: GLORIA IN EXCELSIS DEO ET PAX HOMINIBUS BONAE VOLONTATIS!
+Heinz Lederleitner
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