"Fate quello che lui vi dirà: rispondere alla chiamata di Dio, che è sempre chiamata alla vita, ad una vita piena!". Queste alcune parole dell'Abate Antonio per la circostanza.
Anche alla Christiana Fraternitas il mese tradizionalmente dedicato alla Madre di Gesù è iniziato in un modo speciale: l'inaugurazione dell'effige mariana dedicata a Maria della quercia.
L'iniziativa trova la sua origine dal dono di una quercia di leccio da parte del Sindaco della Città di Taranto, dott. Rinaldo Melucci, alle Comunità cristiane del territorio in segno di vicinanza e resilienza nel tempo di pandemia.
È stata la volontà del nostro Abate di voler valorizzare il dono dell'Amministrazione comunale insieme ad una vecchia statua mariana posta nei giardini di Abbey House per dilatare il messaggio del Sindaco e condividerlo con tutti quanti ci seguono. Maria, donna forte, tenace e di speranza; caratteristiche con le quali si descrive anche la quercia. Da questo parallelo è nata l'idea di legare il leccio alla Madre di Gesù e salutarla con il titolo di Maria della quercia.
All'inaugurazione è intervenuta, in rappresentanza del Sindaco di Taranto, la dott.ssa Carmen Galluzzo Motolese, Consigliera Comunale con delega per i rapporti con le Istituzioni religiose del territorio.
Insieme a lei la Presidente dell'associazione Ehtra Accademia Sociale Angela Pietra Blasi la quale ha lasciato la parola ad una donna che ha raccontato la sua testimonianza di resistenza e liberazione da violenze casalinghe.
Al termine dell'inaugurazione è stata recitata la preghiera composta per la circostanza da dom Antonio Perrella (sotto riportata).
L'edicola è stata realizzata con materiali di recupero e offerti da parte del vicinato dell'Abbazia.
Qui sotto il testo integrale del discorso d'accoglienza
del nostro Reverendissimo Padre Abate dom Antonio Perrella
Carissime Amiche ed Amici,
benvenuti tutti e tutte ad Abbey House – la Casa Apostolica della Christiana Fraternitas: un luogo di fraternità, di preghiera, di ricerca di Dio nella concretezza quotidiana della vita, nello studio e nella meditazione della Parola di Dio e nella convivialità delle differenze, cioè nel cercare, per come e quanto possiamo, di fare armonia di persone ed esperienze – l’una diversa dalle altre – che intendono arricchirsi a vicenda.
Come mai siamo qui questa sera? Tutto comincia da un dono. L’Amministrazione Comunale ha donato alle Comunità cristiane un leccio, come segno di resilienza e di speranza in questo tempo di tribolazione dato dalla pandemia di CoVid-19. Noi abbiamo pensato di mettere a dimora questa quercia di leccio vicino ad una edicola mariana che abbiamo fatto ex novo.
Nell Evangelo delle nozze di Cana che abbiamo ascoltato, Maria – la madre di Gesù – è il punto di snodo che trasforma una situazione imbarazzante in un momento di gioia. Presenta al figlio il bisogno di quella coppia di sposi ed indica ai servi come comportarsi: fate tutto quello che lui vi dirà. Quella donna mette in moto una serie di coinvolgimenti che porterà il risultato positivo: alle nozze non mancherà il vino!
Anche noi abbiamo vissuto la stessa esperienza. Ricevuto il dono, abbiamo iniziato a pensare come valorizzarlo per lanciare un messaggio. E così, in modo del tutto spontaneo, è iniziata una catena di coinvolgimento gratuito, gioioso e generoso: Pino, che ha smosso mari e monti coordinando i lavori e intercettando generosità e disponibilità. Il Sig. Fonseca che ha messo a disposizione il materiale; Salvatore che ha lavorato all’intonaco; Sabrina che ha preparato i biscotti che potremmo offrirvi dopo questa inaugurazione in tutta sicurezza circa l’igiene e le norme anti-covid. Un passaparola, semplicemente raccontando. Poi ognuno ha messo a disposizione ciò che aveva, ciò che sapeva fare, tutto intorno ad un fine comune.
Ecco la via della resistenza e della speranza: ognuno porta la propria “brocca d’acqua” e la mette a disposizione di tutti e quell’acqua poi diventa il vino buono del costruire insieme, della gioia che si sperimenta quando i fratelli vivono insieme (cf Sal 133)
Vi ringrazio di cuore, a nome mio e dei miei fratelli e sorelle monaci e monache, per aver accettato di condividere questo momento con noi. Ringraziamo il Sindaco Melucci e l’Amministrazione comunale, nella persona della dott.ssa Carmen Galluzzo Motolese, (Consigliera Comunale con delega per il rapporti con le Istituzioni religiose) per il dono, che abbiamo oggi voluto valorizzare, unendoci al messaggio che aveva ispirato l’iniziativa dell’Amministrazione. Grazie a quanti ho nominato prima, per tutto ciò che hanno fatto; a Roberto che con Francesco non si sono risparmiati insieme a tutti gli altri confratelli e consorelle; grazie alla sorella dell’associazione EHTRA Accademia Sociale che condividerà con noi la sua grande storia di rinascita, donna forte – proprio come Maria – che ci mostrerà come la potenza della vita è capace di superare ogni forma di schiavitù e di morte.
Grazie a tutti gli amici ed amiche, che ci seguono da casa, e a quanti hanno accettato il nostro invito ad essere presenti.
Fate quello che lui vi dirà: rispondere alla chiamata di Dio, che è sempre chiamata alla vita, ad una vita piena! Io amo sempre ripetere a tutti: il mio sogno è la tua vocazione. Cioè – come pastore di questa Comunità – ho un sogno solo: che ognuno di voi possa scoprire e vivere la propria vocazione. Non i desideri miei o della Comunità, ma quello di Dio ed il vostro. Oggi abbiamo visto che i sogni – con l’acqua, portata da ciascuno – possono ancora diventare realtà! Grazie a Dio e a tutti e tutte voi!
Qui sotto il video integrale dell'inaugurazione
Qualche foto dell'arrivo della quercia di leccio, la sua messa a dimora e la costruzione dell'edicola. Per la costruzione sono stati recuperati i mattoni usati nel triduo pasquale 2020 per la costruzione del sepolcro durante la liturgia del venerdì santo. Per il tetto è stato recuperato il lego della vecchia pergola che riparava precedentemente l'effige insieme a dei bancali.
I biscotti con il logo della nostra abbazia preparati da Sabrina offerti per l'occasione ai partecipanti all'inaugurazione.
La preghiera
Come è possibile considerare Maria in una Comunità ecumenica dal momento che le posizioni confessionali sono molto variegate su questo argomento? Alla christiana fraternitas è possibile salutare la Madre di Gesù, per la Comunione dei Santi in cui tutte le chiese cristiane professano la fede.
La nostra Famiglia Monastica si educa a superare il pregiudizio non solo sociale ma anche quello teologico ed ecclesiologico. Anche gli apostoli “si riunivano regolarmente per la preghiera con Maria la madre di Gesù e con i fratelli in lui” (At 1, 14).
In foto l'Abate dom Antonio Perrella e la Consigliera Comunale con delega per i rapporti con le Istituzioni religiose dott.ssa Carmen Galluzzo Motolese
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