Il 25 agosto 2020 si costituisce il Comitato FIDU di Taranto. Tra i membri costituenti anche il nostro Rev.mo Abate dom Antonio Perrella.
COMUNICATO DELLA SEGRETERIA
TARANTO, 25 agosto 2020
Nasce a Taranto il Comitato Locale della FIDU - Federazione Italiana Diritti Umani ETS.
La Federazione Italiana Diritti Umani – Comitato Italiano Helsinki [in sigla FIDU ETS] è un ente del Terzo settore, che svolge attività di utilità sociale senza scopo di lucro, attiva dal 6 ottobre 1987 con la costituzione del Comitato Italiano Helsinki per i diritti umani [con Atto Costitutivo registrato a Roma in data 12 ottobre 1987, al numero 46173, serie 18].
La FIDU ETS, nello specifico, promuove sull’intero territorio nazionale la tutela dei diritti umani stessi come sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, dalla Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali del 1950, dal Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e dal Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali del 1966, dall’Atto Finale di Helsinki della Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa del 1975, dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea del 2007 e dagli altri rilevanti documenti internazionali.
Attività fondamentale, inoltre, è la diffusione della conoscenza dei diritti umani, la denunzia di eventuali violazioni e la creazione di una sempre più maggiore sensibilità nell’opinione pubblica di tale materia.
Ancora, la FIDU ETS si è impegnata più volte per esercitare influenza sugli Stati, affinché essi si attengano agli impegni sottoscritti in materia di diritti umani.
Il Comitato tarantino, dunque, svolgerà un’attività ispirata interamente alle finalità della FIDU ETS nel pieno rispetto del suo Statuto, offrendo anche assistenza gratuita per la tutela dei diritti individuali.
Il Comitato Locale di Taranto è costituito da 10 soci effettivi, i quali nella loro prima riunione hanno nominano al proprio interno l’Avv. Daniele D’Elia, in qualità di Presidente, l’Avv. Franzino Renzullo, alla carica di Segretario, e l’Avv. Dario Lavegas, all’incarico di Tesoriere.
Gli altri soci costituenti sono il Rev.mo Dom Antonio Perrella – Abate Fondatore della Comunità Monastica Ecumenica “Christiana Fraternitas”, gli Avv.ti Nicola Bruno e Paola Tagariello del Foro di Taranto, ed i Dott.ri Simone Vacca, Andrea Bruno, Angela Masella e Lorenzo Maria Luigi Zelletta.
Un grato ed affettuoso ringraziamento, infine, all’Avv. Emiliano Bartolozzi – Presidente del Comitato FIDU di Arezzo - per il sostegno nella costituzione del Comitato.
Segretario Comitato FIDU di Taranto
Avv. Franzino Renzullo
La parola dell'Abate Antonio per la circostanza
La affermazione – senza se e senza ma – degli inalienabili diritti di ogni persona umana è chiaramente affermata dal Nuovo Testamento. Il Signore Gesù, ogni qualvolta si sia trattato di restituire vita e dignità a qualcuno, non ha mai guardato in faccia a niente ed a nessuno, neppure alle più radicate tradizioni religiose del suo tempo. La sua frase – il sabato è per l’uomo e non l’uomo per il sabato (Mc 2,27) –, che in quel tempo risuonò rivoluzionaria e scandalosa, è la cifra dell’antropocentrismo cristiano: in un tempo in cui, in nome di Dio, l’uomo era assoggettato a non poche forme di sottomissione e schiavitù, Gesù non ha avuto paura di stravolgere la comprensione della fede e la cultura del suo tempo. È evidente che per lui mettere Dio al centro della propria vita equivale a mettere la persona umana al centro dei propri interessi e della propria azione. Per questo motivo la difesa e la promozione della libertà umana, del diritto all’autodeterminazione e alla affermazione del pieno sviluppo e integrazione del bene personale sono inscritti nel DNA della fede cristiana.
Non potevo, quindi, non aderire convintamente alla Federazione Italiana Diritti Umani. Una fede senza le opere è morta (cf Gc 2,17): non sono le opere a salvare, giacché la salvezza è dono gratuito di Dio; tuttavia, una fede vera e sincera non può non mettersi all’opera. Nel contesto sociale, che si apre dinanzi a noi, abbiamo sfide non indifferenti, che richiedono l’impegno convinto e convergente di tutti: la possibilità offerta a tutti di fruire degli ampi sviluppi della ricerca medica e scientifica, il riconoscimento dei diritti delle persone ad essere se stesse e vivere apertamente – con il riconoscimento pubblico dello Stato – il proprio orientamento sessuale e le proprie relazioni di amore, il diritto allo studio e alla formazione per tutti, il diritto all’inserimento nel mondo del lavoro, il diritto ad offrire il proprio contributo di pensiero e di azione alla costruzione della cosa pubblica, il diritto di poter aderire ad una confessione religiosa alla pari di tutte le altre… sono alcuni dei vasti ambiti su cui occorre lavorare, soprattutto in Italia, per far sì che ogni persona possa vedere riconosciuta la propria dignità e realizzare se stessa. Su questa via dell’uomo nessuno può stare con le mani in mano, né tanto meno fare distinzioni per pseudo-ragioni teologiche.
Come non ricordare le mirabili parole di Benedetto Croce, nel famoso saggio del 1942, Perché non possiamo non dirci cristiani:
«Il cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuta: così grande, così comprensiva e profonda, così feconda di conseguenze, così inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che non meraviglia che sia apparso o possa ancora apparire un miracolo, una rivelazione dall’alto, un diretto intervento di Dio nelle cose umane, che da lui hanno ricevuto legge e indirizzo affatto nuovo. Tutte le altre rivoluzioni, tutte le maggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suo confronto, parendo rispetto a lei particolari e limitate.
[…] La ragione di ciò è che la rivoluzione cristiana operò nel centro dell’anima, nella coscienza morale, e, conferendo risalto all’intimo e al proprio di tale coscienza, quasi parve che le acquistasse una nuova virtù, una nuova qualità spirituale, che fin allora era mancata all’umanità. […] E la sua legge attinse unicamente dalla voce interiore, non da comandi e preconcetti esterni […]. E il suo affetto fu di amore, amore verso tutti gli uomini, senza distinzione di genti e di classi, di liberi e schiavi, verso tutte le creature, verso il mondo, che è opera di Dio e Dio che è Dio d’amore, e non sta distaccato dall'uomo, e verso l'uomo discende, e nel quale tutti siamo, viviamo e ci moviamo».
A tutti i membri costituenti ed in particolare modo al Presidente Avv. Daniele D'Elia e al Segretario fr. Franzino Avv. Renzullo auguro un proficuo ed entusiasmante lavoro per un mondo più libero ed equo.
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