L'Abate Antonio oggi scrive al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Locale di Taranto Stefano Rossi per dare la disponibilità di una collaborazione attiva della Christiana Fraternitas in eventuali situazioni di emergenza COVID-19
Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do nel nome di Gesù Cristo (At 3,6). Con le parole dell'Apostolo Pietro, il nostro Abate dom Antonio Perrella apre la sua missiva indirizzata al Presidente Emiliano e al Direttore Rossi per dare la disponibilità della Christiana Fraternitas per l'emergenza del COVID-19.
È noto che la nostra Comunità non ha a disposizione mezzi, strumenti o strutture per la sua giovane età di Fondazione e per il fatto che essendo sui juris non usufruisce di finanziamenti da enti ecclesiastici. Davanti al dramma di questa epidemia ci sentiamo impotenti e l'Evangelo raschia nel cuore di ciascun monaco e monaca della nostra Famiglia Monastica e ci siamo chiesti cosa potevamo concretamente fare alla luce degli accadimenti ed eventuali emergenze, cosa poteva essere nelle nostre possibilità? l'unica cosa che abbiamo ritenuto possibile è dare la disponibilità del nostro spazio: la cappella e studio per un eventuale bisogno dell'ASL per posti letto o quarantena in caso la situazione del contagio da Coronavirus diventasse difficile da gestire nelle strutture preposte.
Possa il Signore ascoltare il grido dell'umanità che ha salvato al caro prezzo della Croce e liberarla dal flagello del COVID-19 e dalle conseguenze economiche e sociali.
A tutti i fratelli e le sorelle che ora soffrono per questo morbo va la nostra umana e spirituale vicinanza.
Il nostro affetto e la nostra vicinanza al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Presidente della Regione Emiliano, al Sindaco di Taranto Melucci, a tutti i Medici, infermieri e collaboratori per quanto stanno facendo per tutti/e noi. GRAZIE!
Qui sotto il testo della lettera pag. 1
pag. 2
L'Assistenza agli infermi deve avere la precedenza e la superiorità su tutto, in modo che essi siano serviti veramente come Cristo in persona il quale ha detto di se: "sono stato malato e mi avete visitato", e "quello che avete fatto a questi piccoli, lo avete fatto a me" (Benedetto da Norcia - Regola cap. XXXVI, 1-3).
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