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Ora, lege et labora
La Preghiera propria

dell'Ordine Monastico Ecumenico 
Christiana Fraternitas

Signore Dio, tu ci hai liberati dal potere del male, 

poiché ci hai eletti a tua eredità,

quale gente santa popolo di tua conquista.

Amen, alleluia!

Lode e gloria a te, o Padre, tre volte santo,

che tutto hai creato e tutto hai posto sotto il nostro dominio

per condividere con noi la tua regalità. 

Onore e benedizione a te, o Figlio di Dio, Cristo Signore,

che sulla croce ti sei offerto come vittima sacrificale

per fare di noi un regno di sacerdoti per il nostro Dio.

Potenza e forza a te, Amore infinito, Spirito Santo,

promesso dal Cristo risorto quale compagno e sostegno

che ci rende profeti in attesa del suo ritorno. 

Amen, alleluja!

Qui sotto la versione della preghiera come Inno proprio da poter cantare. Scarica i PDF e ascolta i file musicali.

Troverai la versione ad una voce con organo e a 4 voci con organo. 

Inno Proprio Christiana Fraternitas voce principale e organoFabio Anti
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Inno Proprio Christiana Fraternitas 4 voci e organo.Fabio Anti
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La Preghiera propria della Christiana Fraternitas, composta dall'Abate Perrella, racchiude la consapevolezza teologica e la missione dell'Ordine. Il testo, costruito su ritmo trinitario, evidenzia la consapevolezza che i battezzati sono unti, con Cristo, quali sacerdoti, re e profeti e sono chiamati ad annunziare e continuare l'opera della Redenzione. In questa preghiera si intersecano le dimensioni fondamentali della comprensione teologica, che sostanzia l'identità e la vita dell'Ordine: ogni battezzato ha una dignità ed una missione incomparabili, che gli vengono - come diritto battesimale nativo - dal fatto di essere stati costituiti nel Battesimo ed in unione a Cristo re-sacerdote-profeta. Questa identità e missione non sono conferiti su delega di qualcuno o di una qualche autorità umana, bensì dati come Grazia dall'inserimento vitale in Cristo attraverso la nascita battesimale.  

La Preghiera propria

dell'Ordine Monastico Ecumenico 

Christiana Fraternitas

per l'Unità dei Cristiani

O Trinità Beata, vincolo eterno ed inviolabile,

abisso di tenerezza,

che avvolgi il mondo e la nostra intera esistenza,

supplichiamo te d'immergerci nel tuo mistero,

così da costruire la nostra intera vita, le nostre relazioni,

il nostro essere operatori di giustizia, pace ed unità,

sul modello del legame di amore eterno,

che racchiude nell'unico abbraccio

il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, 

fonte di vita e di Grazia,

scaturigine di ogni autentica comunione.

Amen, alleluja!

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Anche la Preghiera per l'Unità dei Cristiani, propria della Christiana Fraternitas, nasce da una contemplazione trinitaria. La preghiera sempre è un moto interiore che scaturisce da una contemplazione: essa non è lo sforzo dell'uomo di raggiungere Dio, ma è la risposta gioiosa e adorante dell'uomo a Dio che gratuitamente si dona. In questa preghiera si loda (momento dossologico) la Trinità che è in  stessa una Comunità d'Amore, un vincolo di unità ed un abisso infinito di amore donativo. La Trinità ha impresso il proprio sigillo sulla Chiesa, che da essa e dal suo amore scaturisce, e per questo motivo la Comunità Ecclesiale non può vivere in sé ed operare fuori di sé, se non secondo il modello trinitario. La specificità personale nella Trinità non è un pericolo per l'Unità Divina, così come nella Chiesa le peculiarità delle Comunità e dei singoli non sono un ostacolo alla Comunione. Nel suo moto d'amore intratinatario, Dio si dilata nell'amore salvifico verso l'umanità; così la Chiesa, nella pienezza del suo amore interno, non può che dilatarsi e diventare operatrice di giustizia, di pace e di unità per tutti gli uomini.

La Preghiera con Maria madre di Gesù

O Donna

radicata e salda nella fede

come quercia nella terra

prega con noi il Signore Gesù:

con la forza del Paraclito

in ogni situazione della vita

ci aiuti ad accogliere e compiere 

la volontà del Padre

amen

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Come è possibile considerare Maria in una Comunità ecumenica dal momento che le posizioni confessionali sono molto variegate su questo argomento? Alla christiana fraternitas è possibile salutare la Madre di Gesù, per la Comunione dei Santi in cui tutte le chiese cristiane professano la fede.

La nostra Famiglia Monastica si educa a superare il pregiudizio non solo sociale ma anche quello teologico ed ecclesiologico. Anche gli apostoli “si riunivano regolarmente per la preghiera con Maria la madre di Gesù e con i fratelli in lui” (At 1, 14).

Alla Christiana Fraternitas, la Madre di Gesù viene salutata con lo speciale titolo di Maria della quercia poiché  mentre in monastero si stava restaurando un'effige mariana, il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci fece dono di una quercia di leccio alla Comunità la quale la pose a dimora accanto alla statua come ornamento. Fu un messaggio di resilienza e vicinanza da parte dell'Amministrazione comunale nel tempo della pandemia da covi-19. Quale assonanza più pertinente se non quella con Maria? 

La Preghiera propria ordinata con attenzione alla pluralità presente nella Comunità

e attenta alle concrete esigenze giornaliere.

Per favorire un atteggiamento di vita orante

e fuggire un impegno di osservanza sterile.

Costituzioni § II.1.d.

 

La forma di preghiera propria della Christiana Fraternitas, espressamente e per Statuto (cf art. 6), non è sacramentale cioè attraverso il suo svolgimento non vengono amministrati i sacramenti ma solo i sacramentali per conservare la natura ecumenica dell'Ordine. L’Ordine Monastico, infatti, è un luogo in cui l’ecumenismo è stile di vita e di integrazione tra le confessioni cristiane e tra queste e le altre religioni. Per tali motivi, non organizza momenti di preghiera o di riflessione sulla Parola nei giorni di precetto propri delle Chiese ed esclude. Rispettando la natura ecumenica, favorendo una liturgia trasversale, la proposta di preghiera comunitaria dell’Ordine attinge dalla prassi vigente nelle realtà monastiche occidentali specialmente in ambito romano, in quanto l’Ordine nasce in contesto culturale – quale quello europeo – la cui stessa tessitura è dovuta all’opera culturale e liturgica del movimento benedettino.

Il Rituale Proprio comprende le seguenti forme celebrative

a) la Celebrazione ecumenica dei Salmi: tipica dell’Ordine benedettino (cf Benedetto da Norcia, La Regola, capp. VIII–XX), essa viene adattata dalle singole Comunità in base alle esigenze proprie dei Monaci/e e alle condizioni dei luoghi ove si trovano le Comunità. Ogni Capitolo Apostolico locale (cf Statuto, 10-12; Costituzioni IV,4) predisporrà lo schema della Preghiera Salmodica e lo sottoporrà all’approvazione dell’Abate-Decano (cf Costituzioni, IV,1). Non si tratta, infatti, di uno schema ma di uno spirito di orazione da preservare e tramandare. Tali schemi potranno lodevolmente tener conto della Officiatura Monastica Benedettina (pp. 75ss; 115ss; 127ss). Al termine di una delle ore dell’Ufficio si abbia cura di pregare con l’Inno e la Preghiera per l’Unità dei Cristiani propri della Christiana Fraternitas. Il numero dei Salmi, come detto, viene stabilito dal Capitolo Apostolico locale. La Lettura breve deve sempre essere attinta dalla Sacra Scrittura, mentre le Intercessioni devono essere preferibilmente libere, premurandosi di pregare per l’unità delle Chiese oltre che per i bisogni delle Comunità locali, delle singole persone e del mondo intero. Il cantico del Magnificat verrà sempre chiamato Cantico di Maria, Madre di Gesù. Le riunioni di Preghiera dei Salmi dovranno avere dei momenti stabili: almeno uno al giorno per le Comunità Apostoliche e almeno una volta alla settimana per le Comunità dei Discepoli. Con l’incremento e lo sviluppo progressivo della vita delle singole Comunità, esse dovranno intensificare questi momenti. Ogni Monaco/a – al di là della modalità di appartenenza all’Ordine – curerà di celebrare, anche privatamente, la Preghiera dei Salmi almeno una volta al giorno. Secondo la Regola di Benedetto, la preghiera non sia né troppo breve né troppo lunga, ma soprattutto voce e disposizione interiore si accordino in un unico canto di lode (cf Regola, XIX).

b) La Celebrazione ecumenica della Parola: viene fatta ordinariamente nel giorno di venerdì, salvo diverse esigenze delle Comunità locali. Per la scelta delle letture si procederà nel modo seguente: si scelga una lettura dell’Antico Testamento, una del Nuovo Testamento (ma non tratta dai vangeli). Per il brano evangelico ogni anno si scelga un Evangelista e se ne faccia la lectio cursiva. Sono da escludersi i libri biblici non comunemente accolti da tutte le Chiese. Il Salmo interlezionale normalmente venga cantato o nella forma del graduale o in quella del responsorio. Il sermone (o predica o discorso di commento) sia affidato ai fratelli e sorelle teologi. Dopo un’opportuna pausa di silenzio, si elevano preghiere, preferibilmente spontanee, e successivamente ci si dona il segno della pace fraterna. Quindi si prega con l’orazione del Signore, nella forma ecumenica che termina con la dossologia. Si termina con la preghiera per l’unità dei Cristiani e si invoca la benedizione di Dio.

c) La Celebrazione ecumenica della Parola con lucernario: si tratta di una liturgia di carattere domestico, che si richiama agli usi più antichi della Chiesa cristiana. L'Ordine l'adotta nel periodo precedente alla Natale e di preciso per sette settimane prima. Anzitutto avviene alla vigilia delle grandi feste cristiane, celebrate da tutte le Chiese, o in particolari momenti dell’anno o della vita delle singole Comunità. Si richiama all’uso della tradizione ebraica nella celebrazione del venerdì sera per l’inizio del giorno dello shabbat. In questa liturgia ebraica, che era propria della vita domestica, famigliare, l’elemento fondamentale era l’accensione delle luci per salutare il giorno del riposo dell’Altissimo. Probabilmente da questa tradizione è nata la liturgia lucernale cristiana del sabato sera per salutare il giorno del Signore, Cristo, Sole che viene dall’Oriente, Stella radiosa del mattino.

Gli elementi liturgici che compongono questa preghiera domestica della Christiana Fraternitas sono semplici ed antichi: la processione di ingresso (segno del pellegrinaggio terreno della fede), il cero pasquale, alla cui luce si snoda la processione (richiama l’immagine della colonna di fuoco dell’Esodo che guidava il popolo eletto nel suo pellegrinaggio nel deserto verso la terra promessa e ricorda Cristo risorto alla cui luce è dispersa ogni tenebra di errore e di peccato), il libro dei Vangeli (giacché la parola di Gesù è lampada ai passi di chi crede in lui), l’incenso (presente nel preghiera del lucernario delle Constitutiones Apostolorum, segno delle lodi e del cantico della vita, che sale a Dio da coloro che lo amano) ed i membri della Fraternità stessa (segno di un popolo in cammino dietro al Signore).

La scelta di questa simbologia risponde alla natura e all’ispirazione ecumeniche dell’Ordine: anzitutto perché Parola, luce, popolo e incenso sono presenti in quasi tutte le Confessioni cristiane e poi perché il loro utilizzo è entrato nella liturgia cristiana in epoche precedenti ad ogni divisione. Si tratta quindi di elementi liturgici condivisibili da tutti i cristiani.

d) Altri momenti si preghiera ecumenica: Nel tempo di Pasqua, secondo il calendario romano, le settimane fino a Pentecoste, sono caratterizzate dal gioioso annuncio della Risurrezione del Signore, secondo l'uso liturgico del Resurrexit di Roma. 

La quaresima non è un tempo presente in tutte le confessioni cristiane. Nonostante questo si è ritenuto utile inserire in questo periodo una forma di preghiera più contemplativa. La quaresima infatti è caratterizzata dalla Preghiera silenziosa davanti alla Croce del Signore, ispirata alla tradizione di Taizè

Al termine dell'anno sociale, in ringraziamento a Dio per i benefici ricevuti, si canta l'antichissimo Inno del Te Deum, attribuito a Cipriano di Cartagine o ad Agostino ed Ambrogio, la cui redazione finale è quasi certamente di Niceta di Remesiana (IV sec.).

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