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Ora, Stude et labora
Lectio Divina Ecumenica

"... e in altre ore si dedichino allo studio della parola di Dio"

(Benedetto da Norcia, Regola, cap. XLVIII)

 

     La speciale tecnica della Lectio Divina (letteralmente "lettura divina") è un metodo di preghiera, meditazione e comunicazione con Dio. Piuttosto che affrettarsi a leggere una preghiera scritta, la Lectio Divina intende rallentare la preghiera, in modo che si possa assorbire la Parola e facendo questo, trascorrere del tempo con Dio. Il ritmo della Lectio Divina è un attento equilibrio di azione e ricezione, preghiera e ascolto di Dio.


      Il concetto di Scrittura come qualcosa da assorbire, fare proprio e digerire lentamente, risale al III secolo, quando Origene Adamantius iniziò ad esplorare l'idea che dietro la Parola scritta di Dio potesse esserci una saggezza superiore rispetto a quella di immediata comprensione. Egli credeva nell'esistenza di un modo per comprendere questo significato più ampio: consentire alle parole di "toccare" l'ascoltatore. Nel IV secolo, anche il monachesimo orientale praticava la riflessione intima sulle Scritture, nonostante fosse diversa dal metodo della Lectio Divina. Proprio quest'ultima divenne, nel VI secolo, una parte essenziale della vita monastica e della preghiera, tanto che Benedetto da Norcia la rese parte integrante della Regola: la sua guida organizzativa e spirituale per la vita in monastero. Questo approccio contemplativo ed attento alle Scritture ci riporta alla mente il Capitolo 6 della Regola di Benedetto, sull'importanza del silenzio e dell'obbedienza attraverso l'ascolto: «Se infatti al maestro conviene parlare ed istruire, al discepolo spetta tacere ed ascoltare» (Capitolo VI). In questo caso, Dio è il maestro che parla durante la Lectio Divina e occorre ascoltare attentamente.

      Come accaduto per molti concetti della sua visione monastica, Benedetto prese ispirazione dalla Bibbia per la sua Lectio Divina: «Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo» (Rm 10,8-10). La vivente parola di Dio ti circonda, è nel tuo cuore, nella tua bocca, nelle tue orecchie. Ecco un altro esempio della dinamicità della parola di Dio e della sua capacità di ascoltarci (senza il bisogno di parlare): «Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4,12).


       Ancora oggi la Lectio Divina continua ad essere un aspetto fondamentale della vita monastica. Nel XX secolo, Paolo VI le conferisce nuova vita portandola fuori dal monastero e rendendola pratica importante della fede cristiana, come è attestato nel suo documento “Dei Verbum” in occasione delle riforme e dei cambiamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II: tutto questo potrebbe essere in parte una risposta all'approccio più storico alle Scritture, tipico del XIX secolo. Una rivalutazione della Lectio Divina continua nel XXI secolo con le parole di Benedetto XVI (Vescovo di Roma): «Mi piace menzionare la diffusione dell'antica pratica della Lectio Divina, o "Lettura Spirituale" della Sacra Scrittura. Essa consiste nel rimanere a lungo sopra un testo biblico, leggendolo e rileggendolo, quasi "ruminandolo" come dicono i Padri, e spremendone, per così dire, tutto il "succo", perché nutra la meditazione e la contemplazione e giunga ad irrigare come linfa la vita concreta» (Angelus, Domenica 6 novembre 2005).
      Non di meno importanza un intervista al Card. Kasher riportando le sue parole afferma che la lectio è utile all’ecumenismo! Solo se i cristiani delle diverse denominazioni lavorano partendo dalla Fonte (Sacra Scrittura) possono sentirsi in qualche modo spronati a cercare le ragioni dell’unità piuttosto che della differenza! La Parola dunque studiata, pregata e condivisa è il mezzo efficace per un ecumenismo concreto. 


     Alla luce di questi dati l'Ordine offre la Lectio Divina ecumenica a cadenza mensile in genere a cura di un Pastore/a o Teologo/a provenienti dalle diverse denominazioni confessionali. Mentre per i Monaci e la Monache dell'Ordine la Lectio è raccomandata quotidianamente.

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I temi della Lectio Divina

Ogni anno la Comunità propone un tema che accompagnerà tutto il ciclo di Lectio. Il percorso tematico è diverso da quello della lettura liturgica che predilige la lectio cursiva o semicursiva. Attraverso questo percorso la formazione cristiana è più completa: la lettura liturgica segue il percorso delle singole Chiese di appartenenza dei Monaci/e (in modo che la loro vita spirituale ordinaria sia sempre connessa alla Comunità di Battesimo), mentre il percorso di Lectio segue un itinerario specifico dell'Ordine (in modo che la spiritualità e la missione proprie siano e restino un cammino non sostitutivo ma complementare a quello vissuto nelle singole Chiese). Ogni anno si sceglie una tematica biblica su cui si possa ruminare da più punti di vista e, se la Grazia del Signore ci assiste, andare sempre più al profondo nel mistero dell'incontro con Gesù.

 

Ciclo triennale 2017-2019 

Anno 2017      E se riguardasse proprio me?

Questo ciclo di Lectio Divine ha avuto come tema gli incontri causali del Signore con uomini e donne in tutta la storia della Salvezza. Il tema affrontato aveva come obbiettivo quello di capire quanto quegli incontri possono ancora oggi interpellare e riguardare ciascuno di noi.

Anno 2018      E se chiamasse proprio me?

Questo ciclo di Lectio Divine ha avuto come tema le esperienze di chiamate disseminate dal Signore nel corso di tutta la storia della Salvezza. Il tema affrontato era, quindi, quello vocazionale ed aveva come obbiettivo l'aiutare a riconoscere quale chiamata di Dio oggi fa a ciascuno. 

Anno 2019      E se parlasse proprio di me?

Questo ciclo di Lectio Divine ha avuto come tema le parabole di Gesù. Il tema che stiamo affrontando ci sprona a riconoscere in Gesù l'unico maestro della propria vita, il quale attraverso racconti adatti a ciascuno ci introduce nelle dinamiche del Regno.

 

 

Ciclo quadriennale 2020-2024

 

Anno 2020     Ogni cristiano si sente a casa

Attraverso il ciclo di Lectio la Comunità Monastica ed i partecipanti verranno aiutati a comprendere cosa nell'Antico e nel Nuovo Testamento voglia dire la parola "casa", intesa come luogo di fraternità e di accoglienza, di aiuto reciproco e di comprensione, di valorizzazione e di accompagnamento, ma anche intesa come "casa di Dio", che alla fine sarà non anzitutto un luogo ma la vita di ogni uomo che si è simultaneamente aperto all'amore di Dio e dei fratelli.

Anno 2021     Fraternità è la parola chiave

A partire dal ciclo precedente ed in continuità e sviluppo con esso, le Lectio di quest'anno saranno destinate a comprendere il tema della fraternità ed il suo sviluppo nell'economia della salvezza e della rivelazione: da una fraternità, legata ad un'appartenenza stringente ad un popolo, ovvero ad un gruppo con confini ben precisi, ad una fraternità che è anzitutto un dono, una grazia (l'uomo, divenuto figlio nel Figlio, può definirsi "fratello di Gesù") che dilata il cuore, le scelte e gli stili di vita ad una fraternità senza confini, ovvero fraternità universale.

Anno 2022     Diversità è ricchezza

Solo alla luce di quanto ri-scoperto nei due cicli di lectio precedenti, si può comprendere in che modo la diversità è ricchezza. Attraverso un percorso biblico e storico si giungerà a comprendere l'evoluzione del messaggio cristiano. Nasce da un'esperienza religiosa e sociale basata sulla distinzione, sulla separazione (sacro-profano, puro-impuro) per giungere, invece, ad una esperienza religiosa, con portata sociale rivoluzionaria, basata sulla inclusione (abolizione dell'impuro e superamento del sacro). Solo con questa impostazione teologica di fondo si può comprendere che ciò che è ritenuto diverso non è un pericolo ma la manifestazione della fantasia di Dio e della sua multiforme sapienza, che si manifesta ben oltre gli schemi schiavizzanti della comprensione umana.

Anno 2023     L'unità fa la forza per i più deboli e la gloria di Dio 

Dall'esperienza di una fede inclusiva, che fa del fratello - chiunque e comunque egli sia - un dono di Dio, nasce l'esperienza liberante del Regno, già ora, già qui, in cui il debole è rivestito di premura, il sofferente è ricoperto di attenzioni, l'escluso è gioiosamente abbracciato. La gloria di Dio è l'uomo vivente: solo quando l'uomo, ogni uomo, sarà accolto, valorizzato e promosso nella sua unicità irripetibile, solo allora sarà piena in tutti e sulla faccia della terra la gloria di Dio.

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