La Comunità
La Comunità Monastica Christiana Fraternitas è una società nella quale i membri (uomini e donne senza discriminazione di genere o orientamento sessuale), secondo il diritto proprio, pronunziano i voti religiosi pubblici, perpetui o temporanei, da rinnovarsi alla loro scadenza, aderendo così alla spiritualità e agli scopi propri della Comunità e vivendo comunitariamente in vita fraterna. La Professione dei voti, che inserisce nella vita religiosa della Comunità, esprime una totale donazione a Dio, secondo la spiritualità propria, mediante la quale tutta l’esistenza diventa un ininterrotto culto al Signore nella carità.
La vita religiosa della Comunità Monastica, in quanto sui juris, è sotto il governo dell’Abate quale proprio Moderatore e di diritto Superiore maggiore della Comunità Monastica. L’esercizio della giurisdizione propria dell’Abate e della sua potestà sono determinate dallo questo Statuto e dalle Costituzioni entrambi ispirati alla Regola di Benedetto da Norcia con il tentativo di farla rivivere nel contesto sociale, culturale ed ecclesiale odierno.
Il Capitolo
La Comunità: Famiglia Responsabile
Ogni volta che in monastero bisogna trattare qualche questione importante, l'abate convochi tutta la comunità ed esponga personalmente l'affare in oggetto. Poi, dopo aver ascoltato il parere dei monaci, ci rifletta per proprio conto e faccia quel che gli sembra più opportuno. Ma abbiamo detto di consultare tutta la comunità, perché spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore.I monaci poi esprimano il loro parere con tutta umiltà e sottomissione, senza pretendere di imporre a ogni costo le loro vedute; comunque la decisione spetta all'abate e, una volta che questi avrà stabilito ciò che è più conveniente, tutti dovranno obbedirgli. D'altra parte, come è doveroso che i discepoli obbediscano al maestro, così è bene che anche lui predisponga tutto con prudenza ed equità. Dunque in ogni cosa tutti seguano come maestra la Regola e nessuno osi allontanarsene. Nessun membro della comunità segua la volontà propria, né si azzardi a contestare sfacciatamente con l'abate, dentro o fuori del monastero. Chi si permette un simile contegno, sia sottoposto alle punizioni previste dalla Regola. L'abate però dal canto suo operi tutto col timor di Dio e secondo le prescrizioni della Regola, ben sapendo che di tutte le sue decisioni dovrà certamente rendere conto a Dio, giustissimo giudice.Se poi in monastero si devono trattare questioni di minore importanza, si serva solo del consiglio dei più anziani,come sta scritto: "Fa' tutto col consiglio e dopo non avrai a pentirtene"
(Benedetto da Norcia, La Regola, Cap. III)
In ogni famiglia dove si voglia conservare l'armonia e non lasciare nessuno indietro si da spazio alla consultazione e alle decisioni condivise. Come in tutte le Comunità Monastiche, anche la Christiana Fraternitas si governa attraverso il Capitolo, ovvero un collegio composto dai Monaci e che attraverso la consultazione provvedono alle direttive e alle esigenze dell'Ordine. Nel nostro Ordine esistono diversi organi collegiali:
1. Il Capitolo Generale
Capitolo Generale è il Collegio al quale partecipano tutti i Monaci/e della Comunità Apostolica e della Comunità dei Discepoli (cf Statuto artt. 6a-6b) Esso è la massima espressione della vita comunitaria ed il luogo in cui, nel dialogo sincero, fraterno e rispettoso, vengono assunte le massime decisioni, corrisponde alla natura propria della vita monastica, che è di natura sua sinodale, in quanto coinvolge nei processi decisionali tutte le rappresentanze dei suoi membri, al di là del ministero o del ruolo ricoperto. È l'Organo che discerne l'accoglienza dei Novizi/e alla Professione monastica.
2. Il Capitolo Apostolico
Il Capitolo Apostolico, corrisponderebbe al direttivo. Esso è composto di diritto dalle cariche elettive: Abate, Priore, Economo e Segretario più il Maestro dei Novizie ed altri cooptati dell'Abate se lo ritiene. Il Capitolo Apostolico è presieduto e moderato dall’Abate, stabilisce le attività da proporre al Capitolo Generale e condivide gli orientamenti da dare alla vita comune (cf Statuto artt. 11a e 11c).
3. Il Capitolo Apostolico Generale
Nel caso di successive estensioni della Comunità Monastica, gli Abati di ogni Comunità locale costituiranno, insieme e sotto la presidenza dell’Abate Primate, il Capitolo Apostolico Generale. Per costituirsi tale Capitolo dovranno essersi gemmate almeno altre due realtà oltre a quella fondatrice. Compito del Capitolo Apostolico Generale è la verifica ed il bilancio delle attività dell’intero Ordine nelle sue dislocazioni locali e della loro conformità ai fini dell’Ordine stesso, come pure il coordinamento di esse e la proposta di iniziative condivise. Se costituito, è suo compito eleggere dal secondo Abate Primate (cf Statuto art. 16a).
4. Il Capitolo Generale Plenario
Il Capitolo Generale Plenario è formato da tutti i Professi della Famiglia Monastica Ecumenica intesi come tutti quelli facenti parte delle Comunità gemmate. È presieduto dall'Abate Primate (cf Statuto 16a).